Descrizione
La famosa artista argentina Agus Rucula firma la grande opera pittorica murale "Primavera reggina". La composizione consiste di due parti.
Sul fronte sinistro, una campionatura della natura primaverile, una selezione erboristica anche tipica calabrese, con piante come ginestra, gelsomino, malva, salvia, lavanda, iperico. In particolare, quest’ultimo è noto come “fiore di San Giovanni”, perché fiorisce nella notte tra il 23 e il 24 giugno, quindi al culmine della primavera, che per convenzione termina con il solstizio del 21 giugno.
L’insieme delle piante sono attraversate dalla risalita della rugiada, che qui appare come leggerissime goccioline d’acqua. Come da tradizione antica, anche calabrese, i fiori di iperico servono a comporre, insieme a numerose altre essenze erbacee primaverili, la cosiddetta “acqua di San Giovanni”. Questa soluzione, che trova posto in un catino, fa sì che i fiori rilascino tutte le loro straordinarie essenze all’acqua che, dopo una notte di riposo, l’indomani può essere usata per detergersi, per rigenerarsi, per portarsi a vita nuova, visto il rinomato beneficio.
Sul fronte destro c’è infatti una donna, la quale è ritratta con in mano il catino dell’acqua di primavera, colta nel momento in cui sta beneficiando di tale essenza. La sua testa è graficamente cinta da fiorellini bianchi, che la rendono anche una personificazione della Primavera. La figura è attraversata anch’essa dalla lievitazione delle piccole gocce di rugiada, testimoni del portento.
L’opera, oltre a significare in pieno l'evidenza e i benefici della primavera, simboleggia per tutti, per il territorio e la sua comunità - particolarmente partecipe ed entusiasta durante i giorni di lavoro di Agus Rucula - un vero e proprio principio di rinascita, di rigenerazione, di bellezza.